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Innamorati dell'arte...

di Giulia Grassi

 
 
Esempi di recenti (2009-2010) campagne pubblicitarie relative a iniziative volte ad avvicinare un pubblico più vasto ai musei, e quindi all'arte, facendo anche leva sul fattore economico (si tratta di eventi a ingresso libero o con forti riduzioni sui biglietti di ingresso). Sponsorizzate in particolare dal MiBAC - Ministero per i Beni culturali e Ambientali, e non aggressive (diversamente da altre campagne, vedi Arte in fuga. Ancora, Signore, si parte!; L'arte si promuove), sono rivolte sia a un pubblico indifferenziato che a 'target' precisi: giovani innamorati, donne, famiglie con bambini.
Tutte hanno come testimonial opere d'arte manipolate, in modo più o meno accentuato, con il fotoritocco.
 

Immagine pubblicitaria per la festa di San Valentino (13 -14 febbraio 2010).

Da alcuni anni in occasione della festa degli innamorati del 14 febbraio le coppie che accedono a
musei, monumenti e aree archeologiche statali pagano un solo biglietto. Sponsor dell'iniziatriva è il MiBAC. Quest'anno l'opportunità riguarda anche il 13 febbraio, e quindi un intero fine settimana invece che un solo giorno (click).

Come testimonial per il 2010 si è scelto il celebre quadro Il bacio, di Francesco Hayez (Milano, Pinacoteca di Brera, 1859), da un secolo e mezzo emblema della passione amorosa (tanto da essere ripreso dal regista Luchino Visconti nel film Senso, click).
Il quadro è stato modernizzato col fotoritocco digitale: infatti il giovane, con gli originali abiti medievali, stringe tra le braccia una ragazza dei nostri giorni, con indosso scarpe da ginnastica e jeans. Per sempre, innamorati dell'arte.

[vedi, in Alipes, la promozione del 2007]

 

 

Campagna pubblicitaria per l'8 marzo (Armando Testa, 2010).

Anche L'arte festeggia le donne. Uno dei Bronzi di Riace (click) e il fiorentino Agnolo Doni (Raffaello, 1506-7), con tanto di mazzo di mimosa, invitano le signore a una serie di iniziative il 6 e 7 marzo, preludio alla Festa della Donna.

Un fine settimana di arte e cultura, con ingresso gratuito in musei, biblioteche, aree archeologiche ed archivi statali, evento ancora sponsorizzato dal MiBAC (click).
Come resistere a un invito così accattivante?



(sull'uso, da alcuni considerato improprio, dei Bronzi di Riace nella pubblicità, vedi in Alipes, click).

 

 

Pubblicità per l'XI Settimana della Cultura (18 - 26 aprile 2009)

Nella Settimana della Cultura, che si svolge annualmente in primavera col patrocinio del
MiBAC, si accede gratuitamente a tutti i luoghi statali dell’arte.


L'headline recita Venite nei Musei: la realtà supera l'immaginazione. Il visual lo conferma con il volto stupito e un po' impressionato di un bambino che, la bocca e gli occhi spalancati, replica quello impressionante di Medusa (opera di Caravaggio).

 

 
Lo stesso testimonial per due diverse pagine pubblicitarie.

Si tratta dell'incantevole statua ellenistica di Fanciulla seduta, con le gambe accavallate e la testa leggermente inclinata (rinvenuta nell'area degli Horti Liciniani, al momento è esposta alla Centrale Montemartini).
 
Nella prima, relativa agli eventi romani della nazionale Notte dei Musei (16 maggio 2009), è digitalmente seduta su una poltroncina, sotto un 'quadro'. Headline: Stasera ti aspetto fino a tardi.

Nella seconda, partecipa da protagonista - in mano ha un microfono - alla manifestazione romana Musei in Musica (28 novembre 2009).

 
Giovani e bambini sono tra i destinatari delle campagne analizzate; si suppone perciò che entrambe le categorie possano essere sensibili alle proposte veicolate dalle pubblicità.
Qual è la fonte delle loro conoscenze in questo campo? Non la televisione, nella quale lo spazio dato alle italiche bellezze artistiche "che tutto il mondo ci invidia" (sic!) è risibile, in ogni caso relegato in fasce orarie impossibili, mediamente dopo la mezzanotte. Raramente la famiglia, stando alle statistiche sulla scarsa frequentazione dei musei da parte degli italiani. Quindi è lecito ritenere che le conoscenze in questo ambito siano veicolate, in particolare per gli under 18, soprattutto dalla scuola, che si propone perciò come strumento privilegiato per avvicinarsi all'arte. Allora perché la attuanda riforma della Scuola Secondaria Superiore, a firma della ministra Gelmini, elimina l'insegnamento della Storia dell'Arte dalla maggior parte degli indirizzi scolastici, relegandola in una dimensione da riserva indiana (click)? Perché le nuove generazioni sono destinate a crescere in una condizione di analfabetismo artistico generalizzato e a non comprendere il senso delle immagini di sopra proposte? Domande, temiamo, destinate a rimanere senza risposta.
 

fonti: affissioni, quotidiani e riviste varie, web

(aprile-giugno 2010)

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