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Dèi barocchi in gita 'fuori porta'

di Giulia Grassi
 



Tutti i musei cercano di promuoversi attraverso campagne pubblicitarie. Spesso si tratta di operazioni tradizionali (affissioni con le immagini delle opere più prestigiose delle proprie collezioni), ma non mancano operazioni meno scontate.
Un esempio in tal senso è la campagna realizzata nel 2005 per il Liechtenstein Museum di Vienna, che aveva riaperto i battenti l'anno prima dopo un periodo di restauri. Campagna per certi versi analoga a quella proposta dalla Adidas per i
Mondiali di calcio celebrati in Germania l'anno successivo. Si è trattato di una strategia pubblicitaria di tipo misto, con affissioni tradizionali e con operazioni di ambient marketing.

 

Il Liechtenstein Museum si propone come un vero e proprio "Tempio del barocco", sia per gli affreschi che decorano le stanze (è allestito in un palazzo storico) sia per le collezioni che espone e le attività culturali che propone.

Come testimonial è stato scelto, quindi, un affresco dipinto sul soffitto del
Damenappartement
del Gartenpalais, che ospita il museo. Rappresenta l’Apoteosi di Andromeda sull’Olimpo, ed è stato dipinto tra 1705 e 1708 da Johann Michael Rottmayr (1656-1730), pittore austriaco formatosi a Venezia e considerato tra i maggiori esponenti della pittura barocca al di fuori dell'Italia.
In questo affresco Rottmayr non utilizza le quadrature prospettiche (come l’italiano
Padre Pozzo, che in quegli stessi anni lavora nel medesimo palazzo) ma affida lo sfondamento illusionistico del soffitto alla posizione di personaggi e nubi, in audace sott’in su, nonché all’uso sapiente dei colori: freddi (azzurro,
violetto ecc) che, visivamente, 'allontano' la scena e caldi (rosso, arancio ecc) che invece la 'avvicinano'.

L’affresco non è stato 'rivisitato', come nel caso della ricordata pubblicità della adidas, ma semplicemente 'citato' non solo sui manifesti affissi in città ma anche in ambienti insoliti.

Apoteosi di Andromeda

 
Nella hall degli arrivi dell’aeroporto di Vienna (dove ogni anno transitano sette milioni di persone) è stato installato un 'affresco' di 850 m² che riproduceva, amplificandola, l’Apoteosi di Andromaca. Un bel biglietto da visita del museo per i turisti in arrivo in città.

Non bastasse, quando gli stessi turisti salivano su un taxi per essere portati nei loro alberghi, trovavano il medesimo affresco riprodotto sul tettino dell’auto; e facevano il viaggio con gli dèi dell’Olimpo che, al di là della cornice, vorticavano tra le nubi sopra le loro teste… come se stessero in una decappottabile.
 
Tipo: Affissione +Ambient Marketing
Titolo: The Fresco Campaign
Cliente: Liechtenstein Museum Wien
Agenzia Pubblicitaria: Wien Nord Pilz
l
Campagna nominata nella categoria 'Print Advertising - Any Other' degli ADC*E Awards 2005 e vincitrice di un Gold Award
 

       

 
Infine, potevano riportarsi a casa un pezzo di quel mitico cielo acquistando nello shop del museo un originale ombrello con la raffigurazione dei soli dèi tra le nubi, inun’illusionistica continuità con il cielo reale.

 

 

Un modo, azzeccato, per portare le persone al museo, ricorrendo alla forza del testimonial (secondo la classificazione proposta dalla rubrica Peithò&Mnemosyne siamo nella categoria 'presenze del classico': "Un’opera o un frammento – icona della cultura classica – è usata come protagonista o testimonial dell’allestimento pubblicitario" in forza della sua auctoritas".


 
La creazione di Adamo di Michelangelo sul tettino dell'automobile in una immagine pubblicitaria
della Ford Focus (cit. in A. Moutinho, 2003)

 
fonti: spotanatomy

(marzo 2009)

 

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