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Moderna odalisca in un interno

di Giulia Grassi

 
 
Immagine pubblicitaria dell'azienda Rigips, produttrice di pannelli di cartongesso (Agenzia Welcome, Italia 2001).
 

In primo piano, in un interno luminoso e moderno, c'è un'immagine molto sensuale: una giovane donna nuda sdraiata su un divano. Il biancore dominante, con tonalità dal latteo al ghiaccio, contrasta con i toni caldi della giovane che, per atteggiamento e attributi, non è altro che la Grande Odalisca di Jean-Auguste Dominique Ingres (olio su tela del 1814), con qualche adattamento come è tipico di questa modalità di utilizzo dell'opera d'arte (esempi).
Il nesso tra questa moderna odalisca e il prodotto pubblicizzato non è immediatamente percepibile. L'headline 'Rigips sta cambiando il comfort abitativo. Ve ne siete accorti?' allude a una migliore qualità della vita che nelle abitazioni moderne è anche garantita dall'utilizzo di 'materiali leggeri, puliti, insensibili agli sbalzi di temperatura [...] come il cartongesso Rigips' (bodycopy); un comfort che trasforma la propria abitazione in un luogo caldo e accogliente, nel quale ogni donna può sentirsi una sensuale odalisca ... o ogni uomo può sperare di trovarne una ad accoglierlo.

 
LA GRANDE ODALISCA E LA PUBBLICITÀ: ALCUNI ESEMPI

a. Immagine di una campagna pubblicitaria (1991) del marchio Jenson & Nicholson (archivio del Musée de la Publicité).
b. Immagine di una campagna pubblicitaria (1992) per un gel vaginale, Gyne-moistrin, che utilizzava anche altri quadri famosi come testimonial: Venere e Cupido di Velazquez, la Bagnante di Rembrandt, la Bagnante di Cassat (in Hoffman 2003, p. 46).
c. Pubblicità di un prodotto di bellezza, Keri Renewal Serum (U.S.A. 2007)
(analizzata
in un saggio di J. Ziegenfuss).

    
 
                                                                         a

                                         
b

c

 
 
DUE RITRATTI FOTOGRAFICI
 

La modella Emme (Melissa Miller) fotografata da Theo Westenberger per
People magazine, 1994 (click)


L'attrice Julianne Moore fotografata da Michael Thompson
per Vanity Fair (2000)

 
(vedi anche, in Alipes, Il fascino dell'hamam)

 

fonti: 'Il Venerdì' di Repubblica

(ottobre-dicembre 2009)

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